Ritiro d’Avvento 2016

Domenica 27 novembre tutti coloro che in tanti modi si mettono a servizio della comunità, anche attraverso l’appartenenza a gruppi e associazioni, si sono fermati in ritiro.

Tutto è cominciato con il pranzo e poi, guidati da Francesca della “Tenda del Magnificat” ci si è raccolti nell’ascolto della Parola di Dio e nella preghiera personale.

Di seguito qualche testimonianza di chi ha partecipato.

L’incontro di ieri ha significato innanzitutto fare i conti con me stessa e le mie fragilità e capire alla fine che il mio sì non è fuori di me… fuori la mia vita… ma nella MIA vita. È li’ che lo devo dire, con umiltà, obbedienza e servizio. Sembra scontato, ma è vero che siamo responsabili della nostra vita e di quella degli altri, e Dio salva il mondo attraverso me, proprio me. Fa paura, ma mi dà anche molta gioia sapere che Dio conta su di me.
Infine (e questo è l aspetto x me piu’ significativo in questo momento forse perché ho avuto la perdita di questo mio caro amico ) ha significato fare i conti con le mie paure di fronte alla morte e imparare a non sprecare il tempo che Dio mi ha donato. Nella lettura del salmo 90, con questa bellissima preghiera: mi agito, mi affretto e i giorni passano senza che me ne accorga… per contare i miei giorni e “acquistare un cuore saggio” (Stefania).

Che valore ha il mio SÌ di fede? È un sì che fa entrare Dio nella storia? È un sì che cambia la mia storia? Questa riflessione ho portato con me in preghiera, domenica.
La Parola mi ha messo di fronte al valore da dare a questo tempo opportuno che sta venendo e alla consapevolezza a cui chiama, ogni giorno dentro i miei giorni, la mia personale vocazione di credente. La mia ricerca della felicità.
Alla fine, come impegno, mi sono posta idealmente sulla soglia di una nuova porta da attraversare: quella vicina ad una scala che, prima di tutto, mi permettesse di scendere da me stessa, dai miei limiti, dalle mie fatiche.
Per sforzarmi di orientare la vita dentro quel SÌ liberamente detto a Dio. Per cercare di dare una risposta che si fà, in primis, stile di vita. Per spalancare il mio orizzonte alla Speranza con gioia, affinché l’opera delle mie mani sia resa salda e il mio cuore fortemente consolato (Stefania).

 

Pensando alla giornata di domenica scorsa vissuta insieme, l’immagine che mi viene in mente è quella di un popolo in cammino. Un popolo che umanamente vuole condividere e gioire, ma che ancora di più vuole conoscere e pregare. E così nella gioia e nella preghiera aspetta il Signore che viene, che sta per arrivare. È iniziato l’avvento, e credo che non c’era modo migliore di questo per farmi varcare quella porta che mi condurrà all’incontro con Lui, attraverso il silenzio interiore, la preghiera e le opere di carità fraterna. Grazie a tutti coloro che hanno reso possibile questa giornata, un grazie particolare a Francesca. (Cinzia)

 

La prima domenica d’Avvento è stata per me piena di affetto, rispetto e colma di calore.
Francesca, con la sua spiegazione del Salmo 90 e del Libro della Sapienza, ha spalancato in me la porta della fiducia verso tutto ciò che è Bene:
Saziaci al mattino con il Tuo amore:
Esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.
Rendici la gioia per tutti i giorni in cui ci hai afflitti.
Per gli anni in cui abbiamo visto il male“. (Salmo 90,14-15)
Noi non possiamo arrenderci di fronte al malvagio ma, diversamente, DOBBIAMO farci forti e diventare Profeti, cioè fare spazio a Dio nella nostra vita, come Giuseppe che è riuscito ad abbracciare il progetto di Dio su di lui. (Claudia)

 

Il mio cammino di Avvento è iniziato con una preghiera: ” Signore, tieni aperta la mia porta dell’amore”. Rivivo la mia conversione, avvenuta nel maggio 2009. Il mio cuore non era aperto all’amore di Gesù, all’amore verso il prossimo; è stato un percorso ad ostacoli e lo è tutt’ora. Di una cosa sono certo: avere fede non è avere delle verità in tasca, ma aver ricevuto un dono, un dono gratuito, che spinge a mettersi in cammino verso un Padre che ci aspetta a braccia aperte e verso il prossimo. (Emanuele)