Veglia di Pasqua 2018

«Gesù il Nazzareno, il Crocifisso, è risorto». È il grido di vittoria e di liberazione che ci è annunciato dalle donne del mattino di Pasqua.

Hanno ricevuto l’annuncio di un sepolcro vuoto: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano posto». Erano convinte di dover a che fare con un cadavere. Erano preoccupate di non riuscire a rotolare via la pietra dal sepolcro. Erano rassegnate al peccato, al fallimento, all’infelicità, a una vita senza senso, alla morte. Insieme a noi si domandano: «Chi ci farà rotolare via la pietra dall’ingresso del sepolcro?».

Stiamo camminando, che non è ancora giorno, nelle tenebre che a volte avvolgono la nostra esistenza. Siamo arrivati qui, in questo luogo e a questa ora, con le nostre preoccupazioni. Abbiamo ripercorso secoli e secoli di storia della salvezza, domandandoci quale attimo fosse riservato a noi. Abbiamo deciso di custodire ancora la speranza che qualcuno possa rotolare via quel macigno, che da soli non riusciamo più a spostare.

Ma in mezzo a noi sta la luce nuova di Cristo. «Alzando lo sguardo, osservarono che la pietra era già stata fatta rotolare, benché fosse molto grande». Il peccato e la morte sono sconfitti dal Vivente. Ed è stato rotolato via ogni macigno che impedisce la vita. E tutto ritrova il proprio senso.

Ma non basta. A questo annuncio di assenza viene aggiunta una promessa di presenza: «Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: “Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto». La Pasqua non è solo l’assenza di un cadavere, la fine delle sofferenze, ma una pienezza di frutto, gioia che si moltiplica nell’eternità. È un’esperienza che tutti possiamo vivere, se insieme alle donne e ai discepoli, torneremo in Galilea, cioè all’essenziale della nostra fede e nell’intimità con il Signore. Se ripercorreremo la nostra storia, illuminati dalla luce nuova della Risurrezione, riconoscendo Gesù nella sua Parola e nell’eucaristia. Nella vita della Chiesa, comunità di uomini e donne imperfetti, peccatori, deboli, ma continuamente cercati e amati da Dio, liberati dai nostri sepolcri e mandati nel mondo, affinché sia rotolato via il macigno di ogni sepolcro.

E per tutti si compia il miracolo della Risurrezione.