La celebrazione del battesimo

Il celebrante interroga i genitori:
Che nome date al vostro bambino?
Per i vostri bambini che cosa chiedete alla Chiesa di Dio?
Il Battesimo , rispondono i genitori.

SIGNIFICATO EDUCATIVO DEL NOME
Dare il nome ad una persona è riconoscere la sua esclusiva identità; chiamarla per nome è esprimere l’amore per lei. Infatti ogni bambino e ogni bambina sono chiamati ad essere ciò che nessun’altra persona è mai stata e nessun’altra persona sarà. Con i suoi genitori, tutti potranno porsi la stessa domanda che ci si faceva a riguardo di Giovanni Battista: “Che sarà mai questo bambino?” (Luca 1,66). La scelta del nome avviene solitamente durante la gravidanza, quando i genitori già creano per il figlio uno spazio nel loro cuore e nella loro mente, prima ancora che nella casa. Per i genitori è il momento di cominciare a pensare al Battesimo e di comunicarsi reciprocamente i propri pensieri per tramutarli in una decisione il più possibile condivisa o almeno responsabilmente accettata.

LA DOMANDA DEI GENITORI
Il Battesimo è un dono che la Chiesa custodisce, non un diritto. La decisione dei genitori diventa allora una domanda alla Chiesa, nella persona del sacerdote responsabile della comunità parrocchiale. La Chiesa non può che accogliere con gioia una simile domanda, anche se avverte la responsabilità di vagliarne la motivazione. Da quel momento essa considera il bambino un catecumeno. Egli così gode già del diritto di cittadinanza nella comunità ecclesiale e fruisce dei doni di grazia dell’intero Corpo di Cristo. Attraverso la catechesi prebattesimale viene portato in braccio sulla strada della fede dai genitori e dai padrini, che si preparano spiritualmente in casa è con la comunità parrocchiale.

IL BATTESIMO È FESTA PER TUTTA LA CHIESA
Ogni volta che si celebra il Battesimo è festa per tutta la Chiesa e non soltanto per i parenti. La celebrazione del rito battesimale esprime la gioia della risurrezione. La comunità cristiana quel giorno può dire: abbiamo acquistato un figlio; la nostra comunità avrà un futuro. Questo coinvolgimento ecclesiale spiega la preferenza che viene data alla celebrazione comunitaria del Battesimo e nel tempo pasquale.

L’ACCOGLIENZA
La celebrazione del Battesimo inizia con un gesto che rende visibile l’accoglienza dei bambini da parte della comunità parrocchiale. Il sacerdote accoglie i genitori alle porte del tempio e domanda loro il nome che intendono dare al figlio e che cosa chiedono per lui alla Chiesa. Viene così resa pubblica ed esplicita la loro richiesta che il figlio diventi cristiano e il loro impegno di educarlo alla sequela di Gesù Cristo.

Cari genitori, chiedendo il Battesimo per i vostri figli, voi vi impegnate a educarli nella fede, perché, nell’osservanza dei comandamenti, imparino ad amare Dio e il prossimo, come Cristo ci ha insegnato. Siete consapevoli di questa responsabilità?
I genitori rispondono: Sì.
E voi, padrini e madrine, siete disposti ad aiutare i genitori in questo compito così importante?
Il padrino e la madrina rispondono: Sì.
Il celebrante prosegue: Cari bambini con grande gioia la nostra comunità cristiana vi accoglie. In suo nome io vi segno con il segno della croce. E dopo di me anche voi, genitori, madrine e padrini, farete sul vostro bambino il segno di Cristo Salvatore.

IL SEGNO DELLA CROCE
Genitori, padrini, fratelli e sorelle, nonni, tutti sono invitati a segnare in fronte il battezzando. Quando tracciamo sul nostro corpo il segno di croce noi facciamo memoria dei due misteri principali della fede battesimale: la Santissima Trinità e l’incarnazione, passione, morte e risurrezione di Gesù. E anche un segno di appartenenza e al tempo stesso un segno di benedizione. E molto significativo che i genitori benedicano, cioè segnino con il segno di croce i figli al mattino e alla sera.

IN ASCOLTO DELLA SCRITTURA (Liturgia della Parola)
Il Battesimo è segno dell’amore del Padre che previene sempre ed è al tempo stesso la sua chiamata a vivere da discepoli di Cristo. I cristiani non possono conformarsi alla mentalità pagana. A questo scopo, i genitori e tutti i presenti sono invitati a mettersi in religioso ascolto della Parola di Dio per risvegliare la loro fede. Le pagine della sacra Scrittura rivelano il pensiero del Signore sull’uomo e sono necessarie per cogliere il senso dell’avvenimento che sta per accadere.

LA PRESENZA DEL MALE OSTACOLO ALLA VOCAZIONE CRISTIANA
Il sacerdote con la sua parola aiuta i presenti a comprendere il senso delle Scritture. Poi tutti insieme presentano al Padre, per mezzo di Cristo, una preghiera comune: chiedono per il battezzando le grazie connesse al Battesimo a cominciare dal dono della fede, della speranza e della carità e per i genitori le grazie necessarie alloro compito. Si invoca l’intercessione dei santi, con cui il Battesimo pone in comunione.
Questa preghiera corale si conclude con una particolare orazione del sacerdote detta di esorcismo. Egli chiede l’intervento di Dio per vincere il potere di satana e liberare i battezzati dallo spirito del male.
Perché una simile preghiera su dei bambini così piccoli? Non sono innocenti?
Il peccato e la morte sono entrati nel mondo a motivo di satana. Ma ciò non è avvenuto senza il libero assenso dell’uomo. All’origine del male c’è perciò un peccato dell’uomo: il peccato originale. Ha deformato nell’uomo e nella donna l’immagine e la somiglianza di Dio e li ha spogliati di tante virtù e doni. Nelle tentazioni e nei peccati, nelle ingiustizie e nelle violenze, riconosciamo ancora i segni di questa presenza del male nel mondo.
Pertanto anche i bambini hanno bisogno di rinascere a una vita nuova, che li renda figli davanti a Dio, rivestiti di grazia. La veste bianca che viene messa al battezzato è il simbolo di questo nuovo stato di pienezza di vita, dono dello Spirito Santo.

Dio onnipotente ed eterno, tu hai mandato nel mondo il tuo Figlio per distruggere il potere di satana, spirito del male, e trasferire l’uomo dalle tenebre nel tuo regno di luce infinita; umilmente ti preghiamo: libera questi bambini dal peccato originale, e consacrali tempio della tua gloria, dimora dello Spirito Santo.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.

Il celebrante poi segna il battezzando con l’Olio dei catecumeni, benedetto dal Vescovo il Giovedì santo, unitamente al Crisma.

Vi ungo con l’olio, segno di salvezza: vi fortifichi con la sua potenza Cristo Salvatore, che vive e regna nei secoli dei secoli.
Amen.

NEL SEGNO DELL’ACQUA
L’acqua è il segno principale del Battesimo. Evoca tanti interventi vitali: disseta, feconda, rinfresca, purifica. Nella sacra Scrittura evoca anche interventi divini nella storia della salvezza: le acque del diluvio, del mar Rosso, l’acqua scaturita dalla roccia, l’acqua del Giordano. La preghiera di benedizione dell’acqua battesimale introduce nel cuore della celebrazione del sacramento.

UNA SOLA FEDE
Per essere battezzati occorre credere in Gesù e i bambini non sono ancora capaci di esprimere un atto di fede. Essi vengono battezzati nella fede che professano i loro genitori e nella fede della Chiesa che alimenta e sostiene quella delle famiglie.
Pertanto i genitori, i padrini e tutti i presenti alla liturgia battesimale sono invitati a proclamare pubblicamente la loro professione di fede e a rinnovare le promesse battesimali, che costituiscono l’impegno del cristiano nella lotta contro il male.

Cari genitori, padrini e madrine, i bambini che voi presentate stanno per ricevere il Battesimo.
Nel suo amore Dio darà loro una vita nuova e rinasceranno dall’acqua e dallo. Spirito Santo. A voi il compito di educarli nella fede, perché la vita divina che ricevono in dono sia preservata dal peccato e cresca di giorno in giorno.
Se dunque, in forza della vostra fede, siete pronti ad assumervi questo impegno, memori delle promesse del vostro Battesimo, rinunciate al peccato, e fate la vostra professione di fede in Cristo Gesù: è la fede della Chiesa nella quale i vostri figli vengono battezzati.
Rinunciate al peccato, per vivere nella libertà dei figli di Dio?
Rinuncio.
Rinunciate alle seduzioni del male, per non lasciarvi dominare dal peccato?
Rinuncio.
Rinunciate a satana, origine e causa di ogni peccato?
Rinuncio.
Credete in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra?
Credo.
Credete in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, che nacque da Maria Vergine, morì e fu sepolto, è risuscitato dai morti e siede alla destra del Padre?
Credo.
Credete nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne e la vita eterna?
Credo.
Questa è la nostra fede.
Questa è la fede della Chiesa.
E noi ci gloriamo di professarla,
in Cristo Gesù nostro Signore.
Amen.

IL BATTESIMO NEL NOME DEL PADRE E DEL FIGLIO E DELLO SPIRITO SANTO
Anche ai nostri giorni la Chiesa continua fedelmente e con autorevolezza il mandato affidatole da Gesù: “Andate e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo” (Matteo 28,19). Tuttavia, quando si tratta di bambini, la Chiesa riconosce la responsabilità primaria dei genitori e richiede pubblicamente il loro consenso.

Volete dunque che Francesco riceva il
Battesimo nella fede della Chiesa che
tutti insieme abbiamo professato?
Sì, lo vogliamo.
Dopo questo assenso, il sacerdote battezza il bambino.
Io ti battezzo
nel nome del Padre
e del Figlio
e dello Spirito Santo.

L’UNZIONE DEL SACRO CRISMA
Il celebrante compie un altro gesto pieno di significato: unge il bambino con il Crisma. È l’olio misto a balsamo profumato, anch’esso consacrato il Giovedì santo dal Vescovo. “Cristo” significa l’unto di Dio, il consacrato. I cristiani ricevono lo Spirito Santo come Gesù e con lui formano un popolo sacerdotale, regale e profetico. Con questa santa unzione il neo-battezzato diventa un altro “cristo”, consacrato per il Signore e fa parte a pieno titolo del popolo di Dio.

Dio onnipotente, Padre del nostro Signore Gesù Cristo, vi ha liberato dal peccato e vi ha fatto rinascere dall’acqua e dallo Spirito Santo, unendo vi al suo popolo; egli stesso vi consacra con il crisma della salvezza, perché inseriti in Cristo, sacerdote, re e profeta, siate sempre membra del suo corpo per la vita eterna.
Amen.

LA VESTE BIANCA
Ora il bambino battezzato è rivestito dei doni di grazia di cui il peccato l’aveva spogliato: c’è in lui una vita nuova. Con una veste bianca si ricopre il corpo del bambino per indicare la trasformazione che misteriosamente è avvenuta in lui.

Siete diventati nuova creatura, e vi siete rivestiti di Cristo. Questa veste bianca sia segno della vostra nuova dignità; aiutati dalle parole e dall’esempio dei vostri cari, portatela senza macchia per la vita eterna.
Amen.

LA LUCE DI CRISTO
La fede è come una fiamma accesa che illumina e riscalda. Ai genitori e agli educatori è chiesto di custodire e di alimentare questa fiamma. Con un gesto molto suggestivo, il padre o il padrino del battezzato accendono una candela alla fiamma del cero pasquale, simbolo di Cristo risorto, e si portano vicino al bambino. Adulti e bambini dovranno camminare insieme sulla via di Gesù e alimentare la fede in lui.

Ricevete la luce di Cristo.
A voi, genitori, e a voi, padrini e madrine, è affidato questo segno pasquale, fiamma che sempre dovete alimentare. Abbiate cura che i vostri bambini, illuminati da Cristo, vivano sempre come figli della luce; e perseverando nella fede, vadano incontro al Signore che viene, con tutti i santi, nel regno dei cieli.

LA CRESCITA DELLA FEDE IN FAMIGLIA E NELLA CHIESA
La scelta di battezzare il figlio comporta per i genitori e le comunità ecclesiali l’impegno e la responsabilità di educare il battezzato nello spirito del Vangelo e nella tradizione cristiana.
Nei primi anni di vita, la fede è nei bambini, ma non si manifesta ancora con chiari atti di fede. E un tempo di gestazione, durante il quale i genitori e la Chiesa vivono con i bambini e per i bambini. Dio non lascia soli i genitori nell’educazione dei figli; li aiuta con la sua presenza e la sua grazia.
Il sacerdote conduce i genitori e i padrini davanti all’altare per consegnare al bambino, attraverso di loro, la preghiera insegnata da Gesù: il Padre nostro. Un giorno, il bambino la restituirà proclamandola con le sue labbra e con la sua vita.

Fratelli carissimi, questi bambini, rinati nel Battesimo, vengono chiamati e realmente sono figli di Dio. Nella Confermazione riceveranno la pienezza dello Spirito Santo; accostandosi all’altare del Signore parteciperanno alla mensa del suo sacrificio, e nell’assemblea dei fratelli potranno rivolgersi a Dio chiamandolo Padre. Ora, in loro nome, nello spirito di figli di Dio che tutti abbiamo ricevuto, preghiamo insieme, come il Signore ci ha insegnato:
PADRE NOSTRO, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male.

Infine il sacerdote benedice le mamme e i papà:

Dio onnipotente, che per mezzo del suo Figlio, nato dalla vergine Maria, ha dato alle madri cristiane la lieta speranza della vita eterna per i loro figli, benedica voi mamme qui presenti; e come ora siete riconoscenti per il dono della maternità, così con i vostri figli vivete sempre in rendimento di grazie: in Cristo Gesù nostro Signore.
Amen.
Dio onnipotente, che dona la vita nel tempo e nell’eternità, benedica voi padri di questi bambini; insieme con le vostre spose siate per i figli i primi testimoni della fede, con la parola e con l’esempio:
in Cristo Gesù nostro Signore.
Amen.

Anche per la fede, dopo il tempo della gestazione, viene il tempo di venire alla luce.
I genitori in coerenza con la scelta fatta di battezzare il figlio si impegnano perché, fin dall’inizio della vita cosciente, venga alla luce nei bambini il mistero e il senso della vita divina che è in loro. È un impegno che non impone nessun giogo, all’infuori di quello dell’amore e della fedeltà. È un impegno a far crescere i figli non solo fisicamente, ma anche nella fede; ad accompagnarli verso le successive tappe sacramentali della iniziazione cristiana.
Nella casa di Gesù a Nazareth, come in ogni altra famiglia del popolo di Dio, veniva proclamato nella preghiera questo mandato del Signore ai papà e alle mamme:
“Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo. Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze. Questi precetti che oggi ti do, ti stiano fissi nel cuore; li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando sarai seduto in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. Te li legherai alla mano come un segno, ti saranno come une pendaglio tra gli occhi e li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte” (Deuteronomio 6,4-9; la preghiera continua con Deuteronomio 11,13-21 e poi con Numeri 15,37-41)