Altare della Reposizione: lo sguardo in preghiera, tra segni e devozione

«Con la messa celebrata nelle ore vespertine del Giovedì santo, la chiesa dà inizio al triduo pasquale e ha cura di far memoria di quell’ultima cena in cui il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, amando sino alla fine i suoi che erano nel mondo, offrì a Dio Padre il suo corpo e sangue sotto le specie del pane e del vino e li diede agli apostoli in nutrimento e comandò loro e ai loro successori nel sacerdozio di farne l’offerta». (Congregazione per il Culto Divino)

Tutta l’attenzione, perciò, deve rivolgersi ai Misteri che in questa celebrazione vengono ricordati: l’istituzione dell’Eucaristia, l’istituzione dell’Ordine sacerdotale e il comando del Signore sulla carità fraterna.
Dopo la messa in Coena Domini, il sacerdote trasferisce solennemente le Sacre specie eucaristiche in un posto speciale della Chiesa, addobbato con fiori, luci e germogli di grano piantati e fatti fiorire per l’occasione, come da antica tradizione. Una tradizione che, nella nostra Parrocchia, è stata sempre molto sentita e che ancora oggi è possibile ritrovare in ogni Altare della Reposizione. Affidato ad un gruppo di Ragazzi da oramai 18 anni, questo servizio di allestimento mette in risalto, infatti, la bellezza della presenza dei Germogli di grano, e di tutta una cura ed un’attenzione liturgico-teologica fatta segni, che vengono in evidenza in quelle che sono le centralità dello spazio dove, la sera del Giovedì santo, si può sostare in silenzio e preghiera. È stata la chiesa di San Martino ad accogliere i primi tentativi dell’inizio, che poi, nel tempo, si sono rivelati essere per noi un vero Cammino di fede…per come ci si prepara, per come si progetta, per come ci si coinvolge, per come lo si realizza. Tutto unicamente a gloria della presenza di Gesù nella santissima Eucaristia.